Nome
popolare: Vitalba
Nome scientifico: Clematis Vitalba, L.
Descrizione:
Pianta lianacea con fusti a sarmento lunghi 10 o 20 m. e corteccia fibrosa e
distaccata. Le foglie , caduche , sono opposte, pennatosette a 5 o a 7
foglioline ovali, lanceolate, un po’ dentate. La Vitalba, secondo alcuni
studiosi, è l’unica liana europea; infatti presenta fusti legnosi che si
arrampicano ai tronchi degli alberi, e sono straordinariamente lunghi. I fiori
sono bianchi o bianco-verdognoli, hanno un profumo delicato, sono riuniti a
grappolo; ogni fiorellino è composto da 4 petali allungati e vellutati. La
fioritura avviene in estate; all’Elba, dato il suo clima mite, è anticipata.
Habitat: E’
una pianta comunissima che si può trovare facilmente nelle siepi di confine, nei
boschi, sui muri, sulle recinzioni. All’Elba è molto frequente: nei cespugliati,
nei campi incolti, lungo i bordi dei viottoli, dei tratturi, etc.
Utilizzi terapeutici:
La linfa della pianta fresca stimola fortemente le mucose e provoca bolle sulla
pelle. Per questo (v. curiosità) era usata dai mendicanti per simulare malattie
cutanee. Oggi la vitalba ha trovato impiego in omeopatia e si utilizza in caso
di eruzioni cutanee, blefariti, ingrossamento delle ghiandole, malattie degli
organi riproduttivi maschili ed anche nevralgie.
Utilizzo In cucina: Per l’utilizzo alimentare si procede alla
raccolta delle cimette dei fusti volubili, in primavera e durante l’estate. La
velenosa Vitalba diviene commestibile se cotta. Non ha un gusto forte ma può
essere utilizzata (sempre in modiche quantità) unitamente al tamero e al luppolo
per preparare minestre o risotti dal gusto silvano. Da sola non viene
utilizzata.
Curiosità: Si racconta che i legionari romani, durante i
loro faticosi spostamenti, usassero la Vitalba per difendersi dal calore del
sole, usando a mo' di turbante i lunghi fusti così ricchi di fogliame; nello
stesso tempo i poveri soldati erano allietati dal gradevole profumo. Sempre nel
passato si è usata la pianta per le sue caratteristiche ulceranti: poiché la
Vitalba, se ben strofinata sulla pelle, provoca delle piaghe, alcuni mendicanti
si procuravano delle ulcerazioni per destare pietà mentre chiedevano
l’elemosina. Per questo motivo in Francia viene anche chiamata "Herbe aux gueux"
(erba dei cenciosi).
Luogo e data di raccolta:
Piano di Mola 11/10/2000
A cura di
Mariano Pinna e Andrea Esposito
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